Crollo azzurro, il Napoli ha perso davvero la rotta. E il Toro ringrazia

Quella del Napoli attuale è una situazione davvero difficile da analizzare. Tanti giocatori indietro fisicamente e fuori fase, il gruppo granitico che ha vinto lo Scudetto non è più unito e non riesce più a ritrovarsi.

Vittoria netta del Torino che, già in vantaggio grazie alla rete di Sanabria, travolge il Napoli con un perentorio 3-0 dopo l’espulsione del neoentrato Mazzocchi.

Primo tempo

Siamo al giro di boa, Juric ha caricato i granata dicendo che i punti raccolti sono inferiori al gioco espresso, mentre Mazzarri ha spiegato come sul rendimento di Kvara pesi anche l’atteggiamento provocatorio degli avversari. Una partita considerata fondamentale per la formazione di Mazzarri, come del resto tutte le parti di questa stagione che stenta a partire col piede giusto.

Una gara importantissima anche per il Toro di Juric, per cercare di sfatare quella linea di confine che tiene la squadra sempre relegata a metà classifica senza riuscire a sfondare il muro delle big.

Del resto, non un’impresa oggi per il Torino che sfronterà un Napoli “tutt’altro che guarito”. Pronti, via e Torino in vantaggio per 1-0 grazie al gol nel finale di Toni Sanabria, con l’ex Sporting de Gijón abile nel sfruttare un pallone vagante in area sulla punizione di Ilic.

Primo tempo che ha visto i granata provare a spingere e gestire la partita, sfiorando il gol con Vlasic e Zapata. Di Raspadori l’unica chance azzurra.

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Secondo tempo

Il Napoli non è più la squadra schiacciasassi dello scorso campionato che vinse lo scudetto senza dare possibilità agli avversari di poterglielo minimamente contendere visti i sedici punti di vantaggio sulla seconda, ma resta comunque una buona squadra che però ha problemi sul piano del gioco, prevedibilità, discontinuità e non sempre idee chiare sul da farsi in campo, e che dopo l’addio di Spalletti e l’arrivo di Garcia ha già di nuovo cambiato allenatore, Mazzarri ex del Torino.

Il 4-3-3 dei campani è leggibile, prevedibile, facile da arginare. E allora subito spazio all’ex Salernitana Pasquale Mazzocchi, acquisto azzurro della sessione invernale, per un 3-4-2-1 rispolverato dalle serate digala che indossava il primo Napoli di Mazzarri.

Cambiare è diventata quasi una necessità, ma la svolta tattica dura meno di cinque minuti, perché proprio Mazzocchi (dopo un controllo al Var) si fa cacciare da Mariani per un’entrataccia su Lazaro. Sotto di un uomo, la squadra di Mazzarri prima ha subito la rete di Vlasic, infine il gol Buongiorno che ha chiuso la partita.

Per il Toro anche un palo di Sanabria e due grosse occasioni. Il Napoli è sparito. Polverizzato in un pomeriggio da incubo a Torino. Mazzarri squalificato assiste sconsolato dal box in tribuna al triste crollo. Sempre in tribuna, non troppo lontano, c’è anche Antonio Conte, svincolato e accostato in passato alla panchina azzurra per il dopo Garcia.

Mazzarri ha dovuto fare i conti con tanti assenti, tra infortuni e partenza per la Coppa d’Africa, ma non può essere un alibi.

La frustrazione dei tifosi partenopei raggiunge il culmine e la squadra partenopea viene contestata dopo aver toccato il punto più basso della stagione: 4 gol in 7 partite è il misero bottino offensivo del nuovo Napoli, che sperava di incominciare il 2024 in maniera assai diversa.

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Torino a quota 27 in classifica, uno in meno di un Napoli che rischia di allontanarsi molto dalla zona Europa.