Perché sarà abbattuto il palazzo con Maradona a San Giovanni a Teduccio

L‘amore dei napoletani per Diego Maradona è profondo e indissolubile, intrecciato con la storia stessa della città e della squadra di calcio che ha reso grande: il Napoli. Maradona è stato più di un calciatore per la città; è diventato un’icona, un simbolo, un elemento di identità e appartenenza che ha attraversato generazioni.

Il periodo in cui Maradona ha indossato la maglia azzurra è stato un capitolo epico nella storia calcistica di Napoli. Nel 1984, ha portato il Napoli alla sua prima vittoria in Serie A, compiendo un’impresa straordinaria e spezzando l’egemonia delle squadre del Nord Italia.

L’apice di questo successo è stato il campionato del 1986, quando Maradona ha guidato il Napoli alla vittoria del titolo nazionale, divenendo un eroe incontestato tra i tifosi napoletani. La connessione tra Maradona e Napoli non è stata solo calcistica, ma ha toccato il cuore della città.

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Il volto di Maradona sarà distrutto insieme a tutto il palazzo

La sua personalità vibrante, il suo impegno sul campo e il suo amore dichiarato per la città e i suoi abitanti hanno creato un legame unico. La figura di Maradona ha incarnato la passione, la resilienza e la determinazione, qualità fortemente rispecchiate nell’animo napoletano.

I murales, le canzoni popolari, le celebrazioni annuali e la devozione continua dimostrano come Maradona sia diventato parte integrante dell’identità di Napoli. La sua memoria è custodita gelosamente e celebrata con affetto, come simbolo di un’epoca d’oro e di una connessione unica tra un grande giocatore e una città affamata di trionfi e riconoscimento.

Per questo motivo ha fatto molto rumore la decisione di abbattere il palazzo che porta il suo volto, a San Giovanni a Teduccio.  Il piano di riqualificazione del Comune di Napoli prevede la demolizione degli edifici popolari di Taverna del Ferro, compresi i celebri murales di Jorit raffiguranti Maradona, Che Guevara e il piccolo Niccolò.

Questo progetto, finanziato attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a costruire nuovi alloggi a nord dell’attuale insediamento. Nonostante le richieste degli artisti e dei cittadini di preservare almeno le porzioni con i murales, il progetto prevede spazi dedicati alla creazione di nuove opere d’arte.

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La demolizione delle opere d’arte non è l’unica preoccupazione dei residenti, che occupano gli alloggi senza titolo: c’è anche tanto timore riguardo all‘assegnazione delle nuove case.

La vicesindaco Laura Lieto ha rassicurato i residenti, sottolineando che tutti i nuclei familiari censiti dal Comune all’interno degli edifici destinati alla demolizione potranno partecipare alla richiesta di assegnazione dei 360 nuovi alloggi previsti nella nuova area a nord dell’attuale insediamento.