Poggioreale, sì al sesso in carcere: sentenza storica

Importanti novità da parte della Corte Costituzionale che ha recentemente emesso una sentenza volta ai diritti dei detenuti e riguardante la possibilità di vivere momenti di intimità anche all’interno delle mura del carcere.

Si tratta di un pronunciamento significativo che nasce in seguito al caso di un detenuto di Terni, il quale in diverse occasioni ha sottolineato le questioni di legittimità costituzionale circa la restrizione dei colloqui privati con i propri cari.

Al via la possibilità di allestire delle “casette” per consentire l’intimità ai detenuti

Risaputo che i detenuti devono prendere parte ai colloqui privati con i loro affetti sempre con la supervisione degli agenti per questioni di sicurezza. Secondo quanto dichiarato dalla sentenza, questo non è conforme alla Costituzione.

Tenendo sempre presente il comportamento del detenuto, non dovrebbe essere in alcun modo negata la possibilità di avere un incontro privato con un partner.

Ma non finisce qui, in quanto dalla Corte Costituzionale sopraggiunge anche la possibilità di introdurre nelle case circondariali alcune casette – tenendo presente il modello di altre prigioni nel resto d’Europa – dove i detenuti possono accogliere i loro compagni e vivere momenti di intimità proprio come nel contesto di casa.

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Secondo quanto trapelato, il caso che è stato preso da esempio riguarda un detenuto condannato non solo per per tentato omicidio, ma anche per furto aggravato ed evasione – che denunciava continuamente l’impossibilità di incontrare privatamente sia la moglie che la figlia.

Reso necessario l’intervento dei giudici che hanno valutato, dunque, che l’attuale condizione di coloro i quali sono in carcere – viola un diritto fondamentale che consiste nell’espressione dell’affettività, anche quella sessuale.

Inoltre, è stato tenuto conto un altro aspetto molto importante: l’astinenza forzata viene considerata un’altra restrizione della libertà personale e va a costituire una forma di violenza fisica e morale. Il tutto andrà valutato caso per caso e tenuta presente la condotta del detenuto all’interno della struttura.

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Questo tipo di decisione consentirà di fare un passo avanti molto importante nella vita dei detenuti italiani. A tal proposito, infatti, occorre sottolineare che la pena inflitta (si richiama all’attenzione l’articolo 27 della Costituzione italiana) non deve violare il senso umanità in quanto le carceri devono avere anche una funzione di rieducazione e non ledere la libertà individuale dei carcerati.