20Il Napoli, nonostante lo storico scudetto dopo 33 anni, affronta gravi problemi, specialmente in trasferta, mettendo a rischio la sua posizione in classifica. Negli ultimi cinque incontri lontano dal Maradona, il team ha raccolto solo un punto, con quattro sconfitte contro Juventus, Roma, Torino e Milan.
La carenza di gol è evidente sia in casa che fuori, con l’ultimo gol segnato lontano dalle mura amiche risalente al 29 novembre contro il Real Madrid. La situazione internazionale della classifica, con una differenza reti di appena +5, preoccupa e anche parecchio. Soprattutto considerando che il Bologna ha una differenza reti di +14, ed è la peggiore nella zona europea della Serie A.
Con l’addio di Rudi Garcia e Walter Mazzarri, si apre una nuova fase per il club, tornando al passato con l’arrivo di Francesco Calzona. La necessità di migliorare le prestazioni sia in casa che in trasferta è urgente per il Napoli se vuole mantenere la sua posizione di vertice nel calcio italiano.
Come giocherà il Napoli di Calzona
Con l’arrivo di Calzona, ex vice di Maurizio Sarri e Luciano Spalletti, il club cerca di ristabilire la stabilità tattica, adottando il 4-3-3 come base per salvare una stagione fino ad ora deludente sia in termini di scelte che di prestazioni.
Calzona, che assume il doppio ruolo di allenatore della Nazionale slovacca e guida tecnica del Napoli, si ispira agli ideali del Sarrismo, suo mentore, combinando elementi dinamici e estetici nel gioco, così come la filosofia di Luciano Spalletti. Il suo Napoli si focalizza sul possesso palla, sul fraseggio accurato e sul controllo dello spazio, andando poi con veloci verticalizzazioni controllate.
In un’intervista a dicembre, Calzona ha espresso la sua visione del calcio, enfatizzando l‘importanza di tenere la palla, verticalizzare quando possibile e privilegiare il gioco di movimento a pochi tocchi.
“Quando un mio difensore tira una pallonata senza motivo in avanti, per me è una sconfitta, non riesco a sopportare una cosa del genere: può succedere solo se sei costretto dall’avversario”, ha rivelato a Il Foglio.
Il Napoli di Calzona si prepara quindi a un cambiamento radicale, focalizzato su un gioco più strategico e costruito, puntando sulla qualità e sulla creatività individuale per superare le difficoltà e tornare ai vertici del calcio italiano.
Per quanto riguarda titolari e modulo, tra i pali dovrebbe essere preferito Gollini, con un gioco più avventuroso simile a Pepe Reina, offre più opzioni di avvio rispetto a Meret, suscitando un potenziale dibattito sul ruolo di portiere titolare.
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Mario Rui dovrebbe essere confermato a sinistra in difesa, con Di Lorenzo inamovibile a destra. Accanto a Rrahmani favorito Juan Jesus che ha il piede più educato rispetto agli altri centrali azzurri. Anguissa a sfondare, con Lobotka a dettare i tempi della mediana alla Jorginho.
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Con Zielinski verso la rottura totale, probabile spazio a Traorè come mezzala sinistra per inserirsi o sovrapporsi al georgiano. In attacco, il tridente Politano-Osimhen-Kvaratskhelia sembra saldo, ma Raspadori potrebbe emergere grazie alle sue abilità ‘alla Mertens’.