Geolier ha trovato la consacrazione definitiva sulla scena internazionale al Festival di Sanremo 2024, arrivando secondo con la sua canzone “I p’ me, Tu p’ te“, scritta interamente in napoletano. Precedentemente, aveva ottenuto un notevole successo con l’album “Il coraggio dei bambini“, che ha ottenuto cinque dischi di platino. Durante la serata delle cover, ha eseguito un medley intitolato “Strade” con la partecipazione di Guè, Gigi D’Alessio e Luchè.
Geolier, il cui vero nome è Emanuele Palumbo, ha scelto il suo nome d’arte in onore del quartiere in cui è nato e cresciuto, il Rione Gescal, situato tra Secondigliano e Miano a Napoli. “Geolier” in francese significa “secondino“, un termine legato al quartiere di Secondigliano che ospita un carcere e che è considerato una zona “difficile”, rendendo gli abitanti localmente noti come secondini.
Questo nome rappresenta per lui un tributo alla sua terra natia e un simbolo di orgoglio e successo. La sua esibizione a Sanremo è stata trionfale nonostante alcuni spettatori si siano alzati e andati via durante la sua performance, ma il suo ritorno a Napoli è stato accolto trionfalmente.
Arriva a Napoli l’albero Geolier: ecco dove trovarlo
La canzone presentata al Festival parla della decisione di due ragazzi di prendersi del tempo per sé stessi, evidenziando la sua abilità nel trasmettere emozioni attraverso la sua musica. Geolier, classe 2000, si è fatto conoscere al grande pubblico con questa esibizione, dimostrando il suo talento e la sua versatilità nel rappresentare la cultura e il linguaggio napoletano nella scena musicale contemporanea.
Sempre più simbolo di Napoli e dei napoletani, in suo onore gli studenti coinvolti provengono dall’Istituto Comprensivo Statale “Cesare Pavese” e “Amedeo Maiuri“, hanno onorato l’artista in modo molto particolare, piantando un albero.
L’esemplare scelto per questa commemorazione è un tiglio della specie Tilia Cordata, gentilmente donato da varie associazioni locali tra cui il Comitato Gazebo Verde, GEA ETS e il Comitato Civico Vomero.
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Durante la cerimonia, la dottoressa Ilenia Gradante, funzionaria responsabile del Museo Duca di Martina, ha coinvolto gli studenti nell’atto di dare un nome all’albero. In un momento di sincera spontaneità, tutti i partecipanti hanno concordemente gridato “Geolier”.
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Il Comitato Gazebo Verde ha quindi accolto la decisione, battezzando l’albero come “Tiglio Geolier” in un gesto che simboleggia il legame profondo tra la giovane generazione e l’artista che incarna la loro identità e aspirazioni. Lo si può ammirare nel Parco della Villa Floridiana al Vomero.