Il matrimonio rappresenta un evento significativo nella vita di molte persone, spesso sognato fin dall’infanzia. La pianificazione di questo giorno speciale è un processo importante che coinvolge molte decisioni, dalla scelta della location e degli abiti al menù e all’intrattenimento.
Le spose, in particolare, tendono a immaginare il loro giorno perfetto sin da bambine, con dettagli curati e un’atmosfera magica. Questo evento non solo segna l’unione di due persone, ma rappresenta anche l’espressione della loro storia d’amore e dei loro valori, con la speranza di creare ricordi indelebili per loro e per i loro cari.
Vedere tutto quello per cui si è lavorato e sognato tanto in frantumi a ridosso del grande evento, e tra l’altro per colpe non proprie, è un vero e proprio dramma. Che molti temevano avrebbero vissuto dopo la confisca de La Sonrisa.
Cosa succede per le prenotazioni a La Sonrisa
La notizia della possibile confisca de La Sonrisa, celebre Castello delle Cerimonie, ha generato preoccupazione tra i futuri sposi e le loro famiglie. Donna Imma Polese, rappresentante della famiglia Polese, intervenendo alla trasmissione Turchesando su Radio Cusano Campus, ha cercato di tranquillizzare gli ospiti sulla continuità delle attività del locale.
Ha rassicurato che nonostante la situazione, La Sonrisa continua a operare regolarmente, con una programmazione già in corso. Ha precisato che il locale non ha chiuso e le attività proseguono normalmente. Nonostante le preoccupazioni degli ospiti riguardo al futuro, ha garantito che l’attività non verrà interrotta.
Donna Imma ha evidenziato la speranza che, in caso di chiusura, ci sia un avviso preventivo per permettere una transizione più fluida. Ha riconosciuto che la situazione solleva dubbi, ma ha sottolineato l’importanza di una soluzione equa e concreta, rispettando la legge.
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“La sentenza c’è già ma deve ancora diventare esecutiva“, ha affermato la padrona di casa. Il sindaco Ilaria Abagnale ha discusso possibili scenari per il futuro de La Sonrisa, inclusi l’abbattimento o la rigenerazione urbana della struttura.
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Donna Imma ha evidenziato il rischio per 150 famiglie che potrebbero perdere il lavoro, auspicando una soluzione equa e giusta per tutti. Ha confermato che, al momento, il Castello rimane aperto per tutti, mentre si attende una risposta definitiva dalle istituzioni.