Negli ultimi anni, la figura del pizzaiolo ha subito una trasformazione radicale, passando dall’essere una professione considerata poco attraente a un mestiere ambito e rispettato, tanto da attirare anche persone laureate.
Fino a circa un decennio fa, lavorare come pizzaiolo, soprattutto a Napoli, veniva visto come una sorta di castigo. I giovani che non dimostravano impegno o che venivano percepiti come poco inclini allo studio, venivano spesso minacciati dai genitori con la prospettiva di finire a lavorare in pizzeria. In quegli anni, fare il pizzaiolo significava sacrificarsi durante i weekend, rinunciare alle vacanze estive e lavorare anche durante le festività, il che rendeva questo mestiere poco appetibile, soprattutto per chi sognava una vita più libera o dedicata ad altre professioni.
Errico Porzio, imprenditore napoletano e pizzaiolo di grande successo, in un’intervista recente ha spiegato come questo mestiere abbia guadagnato in prestigio, tanto che oggi esistono accademie e corsi di formazione per chi vuole intraprendere questa carriera. Porzio ha dichiarato: “Oggi il pizzaiolo è una figura professionale quasi al pari degli chef stellati”. Questa affermazione è particolarmente significativa perché evidenzia un cambiamento nella percezione sociale della professione. Non si tratta più solo di un lavoro manuale, ma di una vera e propria arte che richiede formazione, competenze e passione.
La svolta è avvenuta circa 7 o 8 anni fa, quando Porzio stesso ha notato l’evoluzione nel mondo della pizza e ha deciso di aprire una scuola di formazione per pizzaioli, fornai e rosticcieri. Questa iniziativa ha contribuito a formare decine di giovani ogni anno, molti dei quali hanno trovato lavoro in Italia o all’estero. Secondo Porzio, circa il 75% degli allievi della sua scuola continua a lavorare nel settore, un dato che dimostra quanto questo mestiere sia diventato una scelta di vita sostenibile e gratificante.
La pizza come opera d’arte gastronomica
Le scuole di formazione per pizzaioli hanno avuto un ruolo chiave in questa trasformazione. Prima di questi percorsi strutturati, imparare a fare il pizzaiolo era una questione di apprendistato diretto sul campo, spesso faticoso e mal pagato. Ora, grazie a corsi specializzati, chiunque può avvicinarsi a questa professione con una preparazione adeguata, apprendendo non solo le tecniche tradizionali, ma anche le innovazioni che stanno cambiando il settore. Oggi la pizza non è più vista solo come un piatto popolare, ma come un’opera d’arte gastronomica, capace di esprimere creatività e qualità, elementi fondamentali per ottenere riconoscimenti e successo.
Il cambiamento di status del pizzaiolo è anche il riflesso di un’attenzione crescente verso il cibo di qualità e verso la valorizzazione dei prodotti locali e delle tradizioni culinarie. In questo contesto, la pizza ha trovato una nuova dimensione, diventando oggetto di sperimentazione e innovazione. Le pizzerie non sono più semplici locali dove mangiare velocemente, ma luoghi in cui si celebra l’eccellenza culinaria. Questa evoluzione ha portato molti giovani, anche con un’istruzione accademica, a scegliere di fare il pizzaiolo, attratti dalla possibilità di esprimere la loro creatività e di lavorare in un settore dinamico e apprezzato (qui vi abbiamo parlato dei guadagni del celebre pizzaiolo napoletano).
Il mestiere del pizzaiolo ha subito una vera e propria rivoluzione, passando da essere considerato una sorta di “punizione” a diventare una professione ambita e rispettata. Grazie all’impegno di figure come Errico Porzio e all’apertura di scuole di formazione specializzate, oggi fare il pizzaiolo rappresenta una carriera che offre grandi soddisfazioni e opportunità, sia in Italia che all’estero. La pizza, simbolo della tradizione gastronomica italiana, ha saputo evolversi insieme ai suoi artigiani, raggiungendo nuovi livelli di qualità e riconoscimento internazionale.