“Il Re di Napoli”, documentario dedicato a Mario Merola, la vita e la carriera del grande artista napoletano attraverso testimonianze inedite e racconti di chi lo ha conosciuto.
Il film “Il Re di Napoli. Storia e leggenda di Mario Merola”, presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle, è un tributo alla vita e alla carriera del grande artista napoletano Mario Merola. Attraverso un ricco intreccio di testimonianze, archivi e racconti personali, il film esplora l’eredità culturale lasciata da Merola, grazie ai contributi di figure importanti come Gigi D’Alessio, Nino D’Angelo, Marisa Laurito, Maurizio De Giovanni e i suoi figli, Francesco, Roberto e Loredana Merola.
Mario Merola è stato un’icona del panorama artistico partenopeo, rappresentando un’intera generazione grazie ai suoi film degli anni ’70 e ’80 e al suo profondo legame con la tradizione napoletana. Il suo percorso di vita, dalla condizione di figlio del popolo alla celebrità internazionale, è stato contraddistinto da un grande talento e una personalità unica che ha saputo portare la cultura e la musica napoletana oltre i confini italiani. Il film racconta questa straordinaria trasformazione, facendo emergere il legame profondo tra l’artista e la sua città, Napoli, di cui Merola è diventato simbolo indiscusso.
Sotto la regia di Massimo Ferrari, “Il Re di Napoli” è stato scritto dallo stesso regista insieme a Luciano Stella. Il progetto si ispira liberamente all’opera letteraria “Napoli solo andata. Il mio lungo viaggio” scritta da Mario Merola con Geo Nocchetti, edita da Sperling & Kupfer e Rai Eri. Questo libro rappresenta una sorta di autobiografia, in cui Merola ripercorre i momenti salienti della sua carriera e della sua vita, e funge da base per il film che ne celebra la memoria.
Ferrari, nel parlare del suo lavoro, ha sottolineato l’importanza di cogliere l’essenza di Mario Merola, non solo come artista, ma anche come uomo. Merola non è stato solo il re della sceneggiata, genere teatrale e cinematografico che ha riportato in auge, ma una figura che ha rappresentato una generazione di napoletani che hanno saputo far brillare la loro identità culturale anche fuori dall’Italia.
Tra archivi e testimonianze inedite
Il cuore del documentario è costituito da una combinazione di materiali d’archivio, interviste e racconti inediti che offrono uno sguardo intimo sulla vita di Merola, sia come artista sia come uomo. Attraverso filmati mai visti prima, il pubblico può rivivere momenti cruciali della sua carriera, dai successi cinematografici alle esibizioni dal vivo che lo hanno consacrato come il re della sceneggiata.
Non mancano le testimonianze dirette di coloro che lo hanno conosciuto e vissuto da vicino. Personalità del calibro di Gigi D’Alessio, Nino D’Angelo, Marisa Laurito e lo scrittore Maurizio De Giovanni hanno contribuito a ricostruire la complessa figura di Merola, ricordandolo non solo come artista, ma anche come uomo di grande umanità e legato profondamente alla sua famiglia e alla sua città (qui invece abbiamo dato delle informazioni sul documentario su un grande artista napoletano).
Oltre agli archivi e ai racconti, il documentario si addentra nei luoghi più significativi della biografia di Mario Merola, portando lo spettatore in un viaggio attraverso Napoli. Vengono mostrati angoli della città che hanno giocato un ruolo cruciale nella sua formazione, come il porto, la zona delle “Case Nuove” e Piazza Mercato. Si passa anche per la casa di Portici, dove la famiglia Merola continua a vivere e a custodire le tradizioni culinarie di Mario, come i celebri “spaghetti alla Merola”, piatto che ancora oggi i figli e i nipoti preparano con affetto.