Giancar, il celebre negozio di dischi ed elettronica di Napoli, ha chiuso definitivamente dopo 68 anni di attività per la delusione di tanti cittadini affezionati a questo locale iconico della città. Scopriamo i motivi di questa decisione e cosa sorgerà al suo posto.
Situato nella centrale Piazza Garibaldi, vicino alla Stazione Centrale, Giancar era un punto di riferimento per la musica e l’elettronica sin dal 1956, quando fu fondato da Gianni Caruso, da cui prende il nome (Giancar è infatti l’acronimo di Gianni Caruso). Questo negozio è stato per decenni un luogo iconico per la vendita di dischi, cassette, stereo e, più di recente, di biglietti per concerti e altri prodotti elettronici.
Al suo posto, secondo quanto riportato, sorgerà un McDonald’s, il che ha suscitato reazioni contrastanti tra gli abitanti del quartiere e sui social media. La chiusura di Giancar è stata annunciata dalla titolare con un post sui social, in cui ha ringraziato i clienti per l’affetto ricevuto negli anni. Il messaggio ha richiamato molti commenti nostalgici e malinconici, espressioni di un affetto verso un’istituzione storica che rappresentava, per i napoletani e per molti turisti, un legame diretto con un’epoca passata.
Un’epoca in cui la musica si fruiva diversamente: senza internet e piattaforme digitali, i supporti fisici come dischi e cassette erano l’unico modo per ascoltare i propri artisti preferiti. Nel corso degli anni, Giancar ha attraversato diversi cambiamenti. Con la crescita delle nuove tecnologie e la trasformazione del mercato musicale, ha dovuto adattarsi, cercando di rispondere alla crescente popolarità dei formati digitali. Dopo la pandemia, il negozio ha tentato un rilancio sotto la guida della figlia del fondatore, rinnovando l’estetica dello spazio e sostituendo la vecchia insegna, su indicazione del Comune, con un ingresso più semplice.
Tuttavia, pur cercando di mantenere la sua identità originaria, il negozio ha subito il peso dei cambiamenti economici e sociali che hanno ridotto la domanda di prodotti musicali e di elettronica tradizionale.
La chiusura di questo storico negozio lascia un vuoto per i napoletani
Questa chiusura, tuttavia, è solo l’ultimo di una serie di eventi simili che hanno visto la fine di diverse attività storiche a Napoli. Non molto tempo fa, anche un altro famoso negozio di dischi della città, “Tattoo” ai Decumani, ha chiuso i battenti, segnalando una tendenza che sembra irreversibile: le nuove generazioni si avvalgono di modalità digitali e preferiscono le piattaforme di streaming, relegando dischi, cassette e stereo portatili a oggetti di modernariato.
Giancar è quindi vittima di un contesto che non favorisce più i negozi di musica fisica, un cambiamento dovuto alla tecnologia e alla globalizzazione, che ha mutato profondamente il volto delle città e delle abitudini delle persone.
La notizia della chiusura di Giancar è stata accompagnata da un post commemorativo del consigliere municipale Armando Simeone, che ha ricordato la figura di Gianni Caruso e il legame che il negozio aveva instaurato con il quartiere e la città. Simeone ha raccontato delle battaglie comuni portate avanti con Caruso in difesa della sicurezza e del decoro della zona e ha ricordato con affetto le visite al negozio, non solo come punto vendita, ma come luogo di socializzazione e condivisione di una passione culturale (anche qui vi abbiamo parlato di un luogo iconico di Napoli).
La chiusura di Giancar segna un cambiamento epocale per la piazza e lascia un vuoto per i napoletani che lo hanno frequentato per decenni. Al suo posto sorgerà dunque un McDonald’s, simbolo di un mondo che cambia e della globalizzazione che porta le sue dinamiche ovunque, anche nelle piazze storiche delle città italiane. Tuttavia, i ricordi dei clienti e degli abitanti resteranno a testimoniare l’impatto di Giancar nella vita culturale di Napoli, un tassello in più nella storia della città che, con questa chiusura, perde un altro pezzo del suo passato.