Vincenzo De Luca, la vita privata del Governatore della Campania

Vincenzo De Luca nasce l’8 maggio 1949 a Ruvo del Monte, un caratteristico paese medievale in provincia di Potenza, dove trascorre parte della sua infanzia in una famiglia benestante.

Negli anni dell’adolescenza, si trasferisce a Salerno, dove inizia il suo percorso di studi e il suo impegno sociale e politico. A Salerno, De Luca frequenta il prestigioso liceo classico “Torquato Tasso”, dove sviluppa una passione per le materie umanistiche, in particolare la filosofia. Dopo il diploma, si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli, ma si rende presto conto che quella non è la sua strada. Decide quindi di lasciare Napoli e rientrare a Salerno, dove si iscrive alla Facoltà di Filosofia, laureandosi rapidamente e ottenendo risultati accademici eccellenti.

È durante questo periodo che De Luca inizia a nutrire un interesse crescente per la politica. Nel 1969, a soli vent’anni, si iscrive al Partito Comunista Italiano (PCI), partecipando attivamente alle iniziative del partito e diventando un punto di riferimento tra i giovani attivisti. Dopo la laurea, inizia a insegnare filosofia nelle scuole superiori di Salerno, ma presto lascia l’insegnamento per dedicarsi completamente alla politica.

L’inizio della carriera politica

Il suo impegno nel PCI si concentra inizialmente sulle questioni agrarie della Campania, emergendo come sindacalista e portavoce del partito a livello regionale. Grazie alla sua determinazione e al suo carisma, De Luca viene nominato segretario provinciale del PCI, posizione che mantiene fino alla trasformazione del partito nel Partito Democratico della Sinistra (PDS) negli anni ’90.

Il 1990 segna un punto di svolta per De Luca, che inizia la sua carriera amministrativa come assessore ai Lavori Pubblici nella giunta comunale di Salerno, per poi diventare vicesindaco. Nel 1993, in seguito alle dimissioni del sindaco Vincenzo Giordano, coinvolto nello scandalo di Tangentopoli, De Luca si candida come sindaco con la lista “Progressisti per Salerno”, con l’intento di rilanciare la città. La sua amministrazione, che si protrae per oltre vent’anni (seppur con alcune interruzioni), trasforma profondamente Salerno, grazie a una visione urbanistica innovativa e interventi mirati alla modernizzazione della città (qui abbiamo parlato di un altro eponente della classe politica napoletana).

La carriera parlamentare e il ruolo in Campania

Nel 2001, De Luca si candida alle elezioni politiche e viene eletto deputato, incarico che mantiene fino al 2008. Durante il suo mandato alla Camera dei Deputati, partecipa a diverse commissioni, tra cui quella bicamerale per l’emergenza rifiuti in Campania, la Commissione Trasporti e Telecomunicazioni e la Commissione Agricoltura. Nel 2008, viene nominato commissario per la costruzione di un impianto di smaltimento rifiuti a Salerno, ulteriore segno del suo impegno nella gestione delle problematiche ambientali della regione.

Dal 2015, De Luca assume il ruolo di presidente della Regione Campania, incarico che conferma la sua popolarità e la sua abilità politica. La sua rielezione nel 2020, durante l’emergenza sanitaria del Covid-19, è caratterizzata da una comunicazione incisiva e a tratti ironica, con frasi che sono diventate virali sui social. De Luca si sposa all’età di trent’anni con Rosa Zampetti, con cui ha due figli, Piero e Roberto. Il loro matrimonio dura fino al 2008, e successivamente De Luca si lega a Maria Maddalena Cantisani, architetto. Entrambi i figli sono impegnati sia nella professione che in ambito politico.

Conosciuto per il suo carattere carismatico e talvolta sopra le righe, De Luca si è guadagnato un seguito solido e affezionato, diventando persino “il sindaco più amato d’Italia” in un sondaggio de Il Sole 24 Ore nel 2013. La sua passione per Salerno e la Campania si riflette in ogni aspetto della sua carriera, rendendolo una figura centrale e singolare nel panorama politico italiano.