Antenne 5G a Napoli, controlli sulle radiazioni: i quartieri coinvolti

Napoli avvia un anno di controlli sulle emissioni delle antenne 5G e dei ripetitori telefonici. La campagna, condotta dall’Arpac, si concentrerà su 30 zone critiche per garantire sicurezza e salute pubblica.

Napoli ha avviato una campagna di monitoraggio per le emissioni elettromagnetiche generate dai ripetitori telefonici e dalle antenne 5G, grazie a un accordo di collaborazione siglato con l’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania.

Questo progetto, della durata di un anno, prevede un controllo approfondito nelle aree urbane più esposte, con l’obiettivo di monitorare e verificare che le emissioni restino entro i limiti di sicurezza stabiliti per la tutela della salute pubblica.

L’iniziativa copre circa 30 zone della città, selezionate dall’amministrazione comunale per la loro vicinanza a impianti di telefonia mobile. A Napoli, secondo dati recenti del 2023, sono presenti 866 ripetitori, di cui 702 di grandi dimensioni e 164 micro-ripetitori, tra cui numerosi impianti 5G.

Il monitoraggio si concentra specificamente sulle radiazioni non ionizzanti, per le quali l’Assessore alla Salute e all’Ambiente, Vincenzo Santagada, ha sottolineato l’importanza di garantire sicurezza e trasparenza per i cittadini.

Piano e aree coinvolte

I controlli, partiti in 28 punti di Napoli, sono distribuiti su quartieri e luoghi che includono via Pietro Piovani a Piscinola, Piazza Muzii all’Arenella, via Rocco Galdieri a Posillipo e Piazza Mercato. Altri luoghi sottoposti a monitoraggio sono Piazza Masaniello nel quartiere Pendino e via De Pinedo a San Pietro a Patierno.

I rilievi si concentreranno inoltre su vie strategiche come Salvator Rosa e Giulio Cesare, che attraversano zone centrali della città. Per rispondere alle preoccupazioni dei residenti, saranno monitorate anche aree indicate direttamente dalla cittadinanza, tra cui Piazza Rodinò a Chiaia e via Petrarca a Posillipo.

L’Assessore Santagada ha espresso gratitudine al Direttore generale dell’Arpac, Stefano Sorvino, per il costante supporto a questo progetto. “Grazie alla collaborazione con l’Arpac, utilizzeremo rilevatori di campo avanzati per raccogliere dati precisi sulle emissioni in 30 punti selezionati,” ha dichiarato Santagada. Il progetto prevede inoltre la possibilità di estendere i controlli ad altre aree, se emergessero nuove criticità o segnalazioni da parte dei cittadini.

Un progetto a tutela della salute pubblica

L’accordo tra Comune e Arpac è stato stipulato secondo la Legge n. 36/2001, che regola le esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Questa legge, nota come “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici,” rappresenta il riferimento normativo per la protezione della popolazione dagli effetti potenzialmente dannosi delle radiazioni elettromagnetiche. L’accordo si allinea inoltre all’articolo 32 della Costituzione, che tutela il diritto alla salute dei cittadini (qui abbiamo parlato di un dato ambientale preoccupante che riguarda Napoli).

Il Servizio tutela dell’ambiente, della salute e del paesaggio di Napoli sarà incaricato di monitorare i risultati di queste indagini. Qualora venissero rilevati livelli di esposizione superiori ai limiti stabiliti per le frequenze tra 100 kHz e 300 GHz, il Servizio condurrà ulteriori verifiche, con l’obiettivo di individuare misure di mitigazione e prevenzione.

Nino Simeone, presidente della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile del Consiglio comunale di Napoli, ha evidenziato l’importanza di questa iniziativa, frutto di un lavoro lungo e articolato: “È fondamentale estendere queste attività di controllo su tutta la città, poiché Napoli conta un gran numero di ripetitori, distribuiti in quasi tutti i quartieri,” ha dichiarato Simeone. L’obiettivo è fornire dati chiari e aggiornati ai cittadini, affinché possano essere consapevoli dei livelli di emissione elettromagnetica nelle loro aree.

Simeone ha sottolineato come questa campagna rappresenti un primo passo verso una maggiore sicurezza pubblica e un contrasto concreto all’inquinamento elettromagnetico, un problema sentito in molte aree urbane. “Monitorare e controllare le emissioni è essenziale per la salute dei cittadini e per garantire trasparenza,” ha aggiunto, dichiarando che la salvaguardia della salute pubblica è una delle priorità principali su cui il Comune continuerà a concentrarsi.