Napoli ha uno dei più alti tassi di motorizzazione in Italia, con una forte dipendenza dalle auto private e uno scarso utilizzo dei trasporti pubblici. Una mobilità sostenibile appare lontana, mentre il traffico e l’inquinamento crescono.
Napoli si trova in fondo alla classifica italiana per la mobilità sostenibile, con una situazione di traffico e inquinamento che risulta insostenibile. Secondo Luca Simeone, noto come il “Bicycle Mayor” di Napoli e direttore del Napoli Bike Festival, l’eccessivo uso di automobili e la mancanza di politiche di incentivo al trasporto pubblico mostrano la necessità di un cambiamento radicale.
Simeone ha anche annunciato la manifestazione “Non chiamateli incidenti, basta morti in strada“, in programma per il 17 novembre in Piazza Plebiscito, in occasione della giornata internazionale in memoria delle vittime della strada.
Con circa 182 milioni di auto che transitano ogni anno nel capoluogo campano, Napoli registra un numero record di veicoli in circolazione. Questo dato proviene dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune, che stima circa 500.000 auto in ingresso quotidiano nella città. Napoli ha uno dei tassi di motorizzazione più elevati d’Italia: circa sei persone su dieci possiedono un’auto, inclusi bambini e anziani che non guidano.
Nonostante la capienza di quattro persone per vettura, la media è inferiore a un passeggero per auto, con il 75% degli spostamenti all’interno della città che coprono meno di 10 chilometri e con una velocità media di soli 22 km/h. Questi dati fanno emergere un quadro critico: traffico, inquinamento atmosferico, parcheggi saturi e stress quotidiano per gli automobilisti.
Un trasporto pubblico sottoutilizzato
Se il traffico privato raggiunge numeri imponenti, i trasporti pubblici a Napoli, in particolare la metropolitana, rimangono notevolmente sottoutilizzati. Le linee metro gestite dal Comune trasportano appena 100.000 passeggeri al giorno, raggiungendo circa 38 milioni di utenti annui, a fronte dei quasi 220 milioni di persone che utilizzano l’auto.
In un contesto ipotetico di inversione di queste proporzioni, con più cittadini che scelgono il trasporto pubblico rispetto alle auto, i treni esistenti potrebbero soddisfare la domanda. Attualmente, infatti, la Linea 1 della metropolitana utilizza solo il 18% della sua capacità massima, evidenziando quanto il potenziale del trasporto pubblico non sia sfruttato.
La Linea 6, invece, introdotta solo da pochi mesi e con un servizio ancora limitato, ha incrementato l’offerta di trasporto pubblico, ma non ha avuto un riscontro significativo in termini di domanda. Nel 2023 la linea contava cinque nuovi treni operativi, mentre ad oggi ne sono disponibili dodici. Tuttavia, l’aumento del numero dei passeggeri è stato appena del 10%, un risultato insoddisfacente rispetto alle risorse investite per nuovi treni e infrastrutture.
La necessità di una svolta sostenibile
Il Comune di Napoli ha investito in nuovi treni, infrastrutture e personale per migliorare il trasporto pubblico, ma senza risultati significativi: anche con nuovi treni pronti all’uso, molti convogli continuano a viaggiare quasi vuoti.
È prevista l’introduzione di 24 treni entro il prossimo anno, ma al momento una buona parte dei nuovi convogli non è ancora in servizio. Questa situazione non solo rappresenta uno spreco di risorse, ma aumenta anche i disagi per i pendolari nelle ore di punta, che potrebbero beneficiare di un servizio più efficiente (qui troverete informazioni sulla data di riapertura della funicolare di Chiaia).
L’eccessiva dipendenza dall’auto a Napoli, accompagnata da una sottoutilizzazione dei trasporti pubblici, richiede un cambio di rotta urgente. Simeone invita a riflettere sul futuro della mobilità cittadina, puntando a un modello più sostenibile che permetta di ridurre traffico, inquinamento e incidentalità stradale. La manifestazione del 17 novembre rappresenta un richiamo all’azione per sensibilizzare la città su queste problematiche e per rendere Napoli una città più vivibile e sicura.