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Salita Cariati a Napoli, una strada storica: sai dove si trova?

Napoli è una città di inestimabile ricchezza culturale e storica, con angoli nascosti che offrono una straordinaria varietà di scoperte. Ogni strada, piazza o vicolo racchiude tesori da esplorare, testimonianze di secoli di storia e cultura.

Con una densità unica di strutture, abitanti, negozi e luoghi di interesse, la città offre un continuo susseguirsi di spunti per osservare, studiare e conoscere. Le sue strade antiche e labirintiche custodiscono storie millenarie, mentre l’attività incessante dei suoi abitanti conferisce a Napoli un’energia unica.

Camminando per la città, si è immersi in un vortice di esperienze che catturano l’essenza autentica di questa straordinaria metropoli. Come Piazzetta Cariati, un piccolo spiazzo con tante cose da vedere e da conoscere.

Piazza Cariati a Napoli, dove si trova e cosa vedere

Piazzetta Cariati, affascinante crocevia nel cuore di Napoli, offre una breve ma incantevole tappa per coloro che vogliono esplorare la città in modo insolito. Per raggiungere Via Toledo dal Vomero, la Funicolare Centrale è la scelta più rapida.

Ma per immergersi nei Quartieri Spagnoli, scendere alla fermata Corso Vittorio Emanuele e proseguire a piedi attraverso Piazzetta Cariati e Via Santa Caterina da Siena è un’esperienza unica.

Questa piazzetta rappresenta una sorta di confine tra i Quartieri Spagnoli e la collina del Vomero, nonché un punto di demarcazione tra Corso Vittorio Emanuele e Mergellina verso Avvocata, e viceversa.

Sul lato destro, la scalinata della Chiesa di Santa Caterina conduce a “Il Suonatore di libri“, scultura di R. Dalisi, che simboleggia metaforicamente il caotico traffico che si snoda verso il corso, trasformandosi in armonia e cultura attraverso la musica.

Nella piazzetta si trovano anche l’Istituto Suor Orsola Benincasa, sede universitaria, e il Centro di Musica Antica Pietà del Turchini, arricchendo ulteriormente il tessuto culturale della zona.

Proseguendo per Salita Cariati, non si può fare a meno di notare una sequenza di affascinanti “Lampade Teatrino“, progettate anch’esse da Riccardo Dalisi, contenenti piccole sculture in ferro. Di sera, queste lampade si accendono, trasformando il panorama in un vero e proprio palcoscenico, dove immaginazione e arte si fondono.

Questa installazione diventa una sorta di galleria d’arte a cielo aperto, invitando i passanti a soffermarsi e a immaginare le storie che si celano dietro ciascuna lampada: “Il Coniglio e la Balena“, “Lo Scrigno dei Segreti“, “Il Ballo delle libellule, ecc.