La Fontana della Scapigliata è un’opera dalle caratteristiche peculiari: i bordi della vasca sono stati deliberatamente progettati alti e solidi, in modo che le donne del popolo potessero sfruttarla anche per lavare i panni.
Commissionata dal Vicerè don Pedro di Toledo, la fontana fu eretta tra il 1539 e il 1541 e il suo progetto fu concepito da Giovanni Merliano da Nola.
Il soprannome “Scapigliata” potrebbe derivare dal movimento irregolare dell’acqua che si infrangeva su uno scoglio, originariamente parte della composizione centrale (oggi andato distrutto) nella vasca di forma ellittica.
Alcuni suggeriscono che “scapigliata” possa derivare da “Capilla”, il termine spagnolo per “Cappella”, considerando la sua vicinanza con la Cappella della Pace. Altre fonti affermano che era alimentata dall’antico acquedotto della Bolla, motivo per cui veniva chiamata anche “Fontana del Bollo”.
Dove si trova e a che serviva la fontana della Scapigliata
Situata in Via Egiziaca a Forcella, di fronte all’imponente edificio dell’Ospedale Ascalesi (originariamente un convento del XVII secolo convertito in nosocomio), si trova lungo la strada che collega il vivace Corso Umberto al quartiere Forcella.
Oltre a servire come luogo per lavare i panni, come attestato in documenti storici, questa fontana forniva acqua in abbondanza, alimentando due mulini vicini della Santa Casa dell’Annunziata e addirittura le abitazioni circostanti durante i periodi di siccità.
Nella seconda metà del XIX secolo, la grande pietra centrale, comunemente chiamata “scoglio”, fu rimossa e sostituita da una colonna sormontata dallo stemma di Napoli, sul quale è inciso un volto.
A destra della Fontana della Scapigliata si trova un’altra fontana coeva, anch’essa progettata da Giovanni da Nola, detta del Capone. È così nominata poiché l’acqua sgorga dalla bocca di una maschera (oggi ne rimane soltanto una, ma originariamente se ne trovavano tre). Recentemente, sia la Fontana della Scapigliata che quella del Capone sono state oggetto di restauro.