Il passaggio da “giallo” a “arancione” nell’area dei Campi Flegrei rappresenta un’importante svolta che coinvolge la vita di centinaia di migliaia di persone e impatta sul tessuto economico del territorio.
Durante un’audizione alla Camera, il ministro della Protezione Civile e del Mare, Nello Musumeci, ha evidenziato la necessità di prepararsi a convivere con questo rischio, sottolineando l’importanza di ascoltare il mondo scientifico attraverso la Commissione Grandi Rischi.
Il piano di evacuazione, in caso di rischio vulcanico, prevede un contributo economico dallo Stato per coloro che si spostano spontaneamente. Attualmente, non ci sono dettagli su quanto ammonti questo contributo. Con sette Comuni e circa 500mila abitanti nella “zona rossa“, un cambiamento di allerta comporterebbe notevoli costi. La provenienza delle risorse necessarie resta ancora incerta.
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Da giallo ad arancione: cosa succederebbe alle strutture nei Campi Flegrei
L’innalzamento del livello di allerta richiederebbe lo sgombero di ospedali, carceri e case di cura, coinvolgendo strutture in città popolose come Napoli e Pozzuoli. Pazienti e detenuti dovrebbero essere trasferiti, generando impatti su strutture come l’ospedale “San Paolo” di Fuorigrotta e il carcere femminile di Pozzuoli.
L’area rossa include anche il quartiere Fuorigrotta, sede dello stadio Maradona, sollevando interrogativi sulle partite della squadra partenopea. Il patrimonio culturale sarebbe altresì coinvolto, con i beni storici e artistici da proteggere e, se possibile, spostare in luoghi sicuri.
Gli esperti ministeriali stanno lavorando per preservare questi tesori. La situazione coinvolge anche la questione degli ospedali, che dovrebbero evacuare i pazienti, potenzialmente sovraccaricando strutture come il Cardarelli di Napoli. Con pesanti ripercussioni sul già martoriato sistema assistenziale napoletano.
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Inoltre, l’evacuazione coinvolgerebbe il mondo sportivo, sollevando dubbi sulla sede delle partite della squadra napoletana. La questione economica, con i costi e la provenienza delle risorse, aggiunge complessità alla gestione di un’eventuale allerta arancione nei Campi Flegrei.
L’auspicio rimane che la situazione non richieda questo livello di allerta, ma la preparazione e la cautela sono fondamentali in questo contesto. Si spera che non sarà mai necessario prendere questa decisione.
