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Chi è Antonio Bassolino: come è arrivato al successo l’ex sindaco di Napoli

Antonio Bassolino è l’ex sindaco di Napoli, che ha avuto il suo mandato in città nel 1993 e poi nel 1997 fu rieletto con una maggioranza di voti schiacciante. Ma com’è arrivato al successo l’ex primo cittadino di Parthenope?

Antonio Bassolino è nato il 20 marzo 1947 ad Afragola. Nella stessa palazzina in cui risiedeva, vi era la sezione locale “Antonio Gramsci” del Partito Comunista Italiano (PCI), dove da ragazzo passava il tempo a giocare a calciobalilla.

Fu proprio in quel contesto che un compagno gli propose di leggere le “Lettere dal Carcere” di Antonio Gramsci, evento che lo spinse, nel 1962, a soli 15 anni, a unirsi al PCI, entrando a far parte della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) del PCI.

La sezione era frequentata principalmente da braccianti, con i quali Bassolino si recava al mercato delle braccia la mattina, prima di andare a scuola, così da essere testimone diretto delle dure condizioni di lavoro a cui erano sottoposti.

Antonio Bassolino: dal PCI all’incarico di sindaco di Napoli

All’età di 16 anni, nel 1963, divenne segretario della sezione locale del PCI ad Afragola, grazie a una deroga richiesta dalla sezione stessa alla federazione provinciale. Il suo primo discorso pubblico risale all’estate del 1964, quando si trovò al fianco di Giorgio Napolitano, all’epoca segretario del PCI di Napoli, in una manifestazione contro l’invasione del Vietnam da parte degli Stati Uniti.

Nel 1965 conseguì il diploma di maturità classica al Liceo Garibaldi di Napoli. Nel 1970 fu eletto consigliere regionale, e l’anno successivo fu nominato segretario della federazione del PCI di Avellino, incarico che mantenne fino al 1975.

Dal 1976 al 1983, ricoprì il ruolo di segretario della Campania. Nel 1972 fu incluso nel comitato centrale del partito e nel 1980 venne designato responsabile della commissione per il Mezzogiorno, seguita successivamente dalla commissione per il Lavoro.

Nelle elezioni politiche del 1987, venne eletto alla Camera dei deputati nelle circoscrizioni Napoli-Caserta e Catanzaro-Cosenza-Reggio Calabria, scegliendo quest’ultima. Divenne membro della commissione bicamerale Lavoro. Nel 1990 gli fu affidata la commissione mass media.

Durante il XX congresso del PCI a Rimini, che segnò la svolta verso il Partito Democratico della Sinistra (PDS, dove Bassolino si unì), svolse un ruolo di mediazione tra sostenitori e oppositori della transizione.

Nelle elezioni politiche del 1992, fu nuovamente candidato nella circoscrizione Napoli-Caserta, venendo rieletto deputato alla Camera con il PDS, e nella XI legislatura fu membro delle commissioni Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Attività Produttive, Commercio e Turismo.

Bassolino diventa sindaco di Napoli

Nel 1993 il partito lo designò come commissario della federazione a Napoli, in un periodo segnato dagli scandali di Tangentopoli. In seguito, fu proposto come candidato per la carica di sindaco della stessa città.

Alle elezioni comunali di quell’anno, riuscì a superare il principale avversario, Alessandra Mussolini del Movimento Sociale Italiano, nel ballottaggio del 5 dicembre 1993. Guidava una coalizione di centro-sinistra formata da Partito Democratico della Sinistra, Partito della Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi, Rinascita Socialista, La Rete e la lista civica Alternativa per Napoli. In tal modo, divenne il primo sindaco ad essere eletto direttamente dai cittadini di Napoli.

Terminato il suo primo mandato, venne nuovamente proposto come candidato alle elezioni comunali di novembre 1997. Fu rieletto ottenendo un consenso del 72,9% dei voti già al primo turno, con il sostegno di una coalizione sempre di centro-sinistra.