Storia e Tradizione

Caffè Kimbo, la storia di un’eccellenza napoletana

Scritto da:
Magda Killa Lalla Cirignano

Parlare di Napoli equivale anche a parlare di caffè, perché fanno parte di due lati di una stessa medaglia. La famosa bevanda riveste un ruolo fondamentale nella cultura del Comune partenopeo perché, nel corso del tempo, ha intessuto quelle che sono le relazioni sociali e la tradizione della città.

Il caffè non viene visto solo come una bevanda da prendere frettolosamente al bar, ma è un vero e proprio rituale, un’occasione per socializzare e per condividere storie ed esperienze di vita. La miscela è famosa in tutto il mondo e tra i tanti nomi spicca ovviamente il Kimbo.

Caffè Kimbo, tradizione e storia di una delle eccellenze di Napoli

Come si menzionava precedentemente, il caffè è per Napoli un momento di aggregazione e di riunione. Ha un’importanza significativa nella cultura e tra i tanti nomi emerge il Kimbo. La Kimbo SpA vede le sue origini sul finire degli anni ’50 e prendeva il nome di Cafè do Brasil.

A dare i natali a questa fortunata azienda sono stati i fratelli Elio, Francesco e Gerardo Rubino che ebbero la lungimiranza di trasformare la propria attività familiare, inizialmente in una torrefazione e solo in un secondo momento in una delle più grandi e importanti industrie italiane.

Lo scopo dei tre fratelli era quello di fare in modo che il caffè napoletano fosse preservato e valorizzato nel tempo. Nel giro di pochissimi anni, infatti, il marchio Kimbo ha conquistato il benestare di tantissimi appassionati sia in Italia che nel mondo.

Nata come un’azienda a conduzione familiare, oggi la Kimbo vede ben oltre 200 dipendenti ed un fatturato che supera i 170 milioni di euro. Diffondere il caffè sul mercato non è stato un lavoro semplice, ma si è scelto sempre di utilizzare una prodotto made in Italy che potesse avvalorare l’impegno e il lavoro di tutti – queste le parole dei responsabili dell’azienda.

Sono stati tre i fattori predominanti per la crescita e lo sviluppo dell’azienda: un’attenzione particolare alla materia prima che proviene dal Sudamerica, dall’Africa e dall’Asia; la volontà di rendere sempre più accurata la miscelazione ovviamente dare molta importanza al processo della tostatura.

I passaggi sopra citati sono imprescindibili al fine di ottenere un prodotto eccellente; mentre per quel che riguarda le lavorazioni successive, queste avvengono all’interno della fabbrica di Melito dove l’impegno è canalizzato anche nella formazione del personale e della creazione di eventuali nuove ricette.

Scritto da:
Magda Killa Lalla Cirignano