Cucina Napoletana

Castagne, le migliori in Campania: ecco come conservarle a lungo

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Redazione WebNapoli24

La Campania, grazie alla sua geografia privilegiata, è una vera miniera per gli appassionati di castagne. I frutti di questa regione vantano una qualità straordinaria, e le varietà di Montella e Roccadaspide hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento IGP.

La provincia di Salerno riserva ulteriori tesori castanicoli da scoprire nei comuni di Castel San Lorenzo, Ottati e Piaggine. Inoltre, la zona interna della splendida costiera amalfitana, in particolare nei comuni di Ravello, Scala e Tramonti, nasconde castagneti segreti e preziosi.

Nella provincia di Napoli, la ricerca delle castagne si concentra principalmente attorno al Monte Faito. Qui si coltivano le pregiate castagne di Faito, note anche come Castagne di Cepparico o Marroncino del Faito. I comuni di Castellammare di Stabia, Pimonte e Lettere custodiscono importanti castagneti.

Il vero santuario delle castagne è nella provincia di Caserta. Qui si trovano castagneti di altissima qualità, dove i frutti si distinguono per il loro elevato contenuto di zucchero, dalla buccia bruno-scuro con sottili striature bianche e una polpa candida e soda, dal sapore dolce e avvolgente.

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Come conservare al meglio le ottime castagne napoletane: 4 metodi

Il primo è il metodo della Novena o Curatura in Acqua. Questo prevede l’immersione delle castagne in acqua fredda per 9 giorni, scartando quelle che galleggiano. Nei primi 4 giorni, si cambia parzialmente l’acqua, mentre nei successivi 5 giorni, si effettua un cambio completo.

Una volta completato l’ammollo, le castagne vanno scolate e asciugate accuratamente, preferibilmente su un vassoio per almeno due giorni. Successivamente, possono essere conservate in cassette della frutta e dureranno circa 3 mesi.

Il secondo metodo rapido e semplice è la conservazione tramite congelamento. Dopo aver lavato e asciugato bene le castagne, si effettua un piccolo taglio su ciascuna e si mettono in sacchetti per il congelatore.

Possono essere conservate in questo modo per circa un anno. Al momento di consumarle, basta scongelarle, cuocerle e gustarle.

Il terzo metodo è l’essiccazione. Le castagne vengono essiccate con la buccia. Dopo un’esposizione al sole nelle ore più calde per circa due mesi, rimescolandole regolarmente, vengono riposte in un luogo riparato dall’umidità durante le ore serali e notturne.

Quando la polpa all’interno è completamente disidratata, la buccia si stacca facilmente. Le castagne essiccate vanno conservate in contenitori ermetici e durano circa un anno.

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Il quarto metodo è cuocere le castagne. Dopo averle fatte raffreddare, si eliminano le bucce esterne e si ripongono in sacchetti per alimenti, che poi vanno nel freezer. In questo modo, si mantengono per circa 6 mesi.

Al momento di consumarle, è sufficiente scongelarle e riscaldarle in padella o in forno. Utilizzando uno di questi quattro metodi, è possibile prolungare la freschezza e la bontà delle castagne, permettendo di gustarle anche fuori stagione.

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