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Eruzione Vesuvio 79 d.C., macabra scoperta: come morirono le vittime

L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. rappresenta uno dei momenti più drammatici nella storia dell’antica Roma. In quel fatidico giorno, il vulcano eruttò in modo catastrofico, seppellendo le città di Pompei ed Ercolano sotto una pioggia di ceneri e lapilli.

La popolazione fu colta di sorpresa, e molti cercarono invano di fuggire o di trovare rifugio. L’eruzione causò la perdita di migliaia di vite umane e la distruzione di intere comunità. Le testimonianze archeologiche di questi siti, conservati nel tempo grazie alla coltre di cenere, offrono oggi un prezioso spaccato della vita e della tragedia di quell’epoca lontana.

Un recente studio condotto da archeologi dell’Azienda Universitaria Federico II di Napoli ha gettato luce su uno degli eventi più drammatici della storia antica: l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. che seppellì le città di Pompei ed Ercolano sotto ceneri e lapilli.

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Eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: la macabra scoperta

L’analisi dei resti scheletrici rinvenuti in edifici che fungevano da rifugi per gli abitanti di Ercolano ha rivelato una scoperta agghiacciante. Le temperature estreme dell’eruzione causarono la vaporizzazione dei fluidi corporei delle vittime, creando una pressione interna così intensa che fece letteralmente esplodere i loro crani.

Le ossa presentano segni di crepe, fratture e bruciature simili a quelli riscontrati nei processi di cremazione. Analisi spettroscopiche hanno individuato residui minerali neri e rossi compatibili con la degradazione termica del sangue, suggerendo che i fluidi corporei delle vittime siano stati portati all’ebollizione dal calore estremo, trasformandosi in vapore.

Sebbene non si possa stabilire con certezza l’origine di questi residui, la loro presenza vicino a oggetti metallici come anelli e monete suggerisce una possibile correlazione con il sangue delle vittime.

Questa scoperta getta una luce ancora più sinistra su uno degli eventi più catastrofici della storia antica, mostrando la devastazione e l’orrore che gli abitanti di Ercolano dovettero affrontare mentre cercavano di sfuggire alla furia del Vesuvio.

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La magnitudine di questa tragedia storica continua a suscitare orrore e ammirazione per la resilienza dell’antica popolazione romana di fronte a una forza della natura così devastante.

Le testimonianze dell’eruzione e le scoperte archeologiche a Pompei ed Ercolano continuano a suscitare interesse e studio in tutto il mondo, offrendo preziose lezioni sulla fragilità dell’umanità di fronte alla potenza della natura.