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Geolier vuole cantare in napoletano a Sanremo: per regolamento si può?

Dal sold-out al Palapartenope, al Tour 2024 allo stadio Diego Armando Maradona Geolier è attualmente uno tra i cantanti più amati in Italia, nonostante che la sua musica sia del tutta in dialetto napoletano.

Emanuele Palumbo, in arte Geolier, sta riuscendo a mettere d’accordo tutti anche a eliminare il divario tra Nord e Sud con la sua arte espressa nella lingua napoletana. Ma il suo sogno, oltre che alle tante date negli impianti musicali, continua sul palco più importante d’Italia ovvero Sanremo.

Tra i cantanti in gara, il musicista napoletano sarà uno dei concorrenti e sicuramente anche uno dei più apprezzati ma c’è una cosa che ha stupito il pubblico.

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Geolier a Sanremo, l’annuncio sul dialetto

Già precedentemente Geolier avrebbe dovuto partecipare a Sanremo duettando una canzone con Lazza “Chiagne”, ma ci fu un durissimo stop da parte del Festiva poichè 1 minuto e 15 secondi di canzone in dialetto erano “troppi”. Il cantante al riguardo aveva lui stesso dichiarato: “Tornerò su questo palco, ma con una canzone interamente in napoletano. A quanto pare il giovane ragazzo ha mantenuto la promessa, ma sul caso del dialetto resta ancora il dubbio.

Se un minuto e quindici secondi erano troppi, cosa accade con un testo del tutto in napoletano? Al riguardo arriva un importante novità sull’uso del dialetto a Sanremo che è stata inserita nel 2010, quando il regolamento specificò (art.6) che i dialetti sarebbero stati considerati come espressione della lingua italiana: “Le canzoni dovranno essere in lingua italiana; si considerano appartenenti alla lingua italiana, quali espressione di cultura popolare, canzoni in lingua dialettale italiana e non fa venir meno il requisito dell’appartenenza alla lingua italiana la presenza di parole e/o locuzioni in lingua straniera, purché tali da non snaturare il complessivo carattere italiano del testo“.

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Il rapper napoletano porta una grande svolta a Sanremo dato che non è il primo a voler professare le suo origini napoletane. Già precedentemente, a partire con Nino D’Angelo nel 1999 in “Senza giacca e cravatta” e poi con Rocco Hunt in “È ‘nu juorno buono”  nel 2014 si verificò la stessa cosa con il rapper che vinse in “Nuove proposte” potette cantare solo il ritornello in napoletano.