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La storia del carcere borbonico di Avellino

Avellino, incastonata tra le dolci colline dell’Irpinia, racconta la sua affascinante storia attraverso un patrimonio architettonico che si è stratificato nei secoli. Il Duomo di Avellino, con la sua imponente facciata barocca, è un’icona che testimonia il passato della città. L’anfiteatro romano, risalente al I secolo d.C., è una testimonianza della presenza romana nella zona.

Nel cuore del centro storico, il Castello Normanno, con la sua maestosità, evoca le epoche medievali. Durante il periodo angioino, il borgo di Gesualdo conserva la sua atmosfera antica, con le caratteristiche vie lastricate e gli edifici d’epoca. L’influenza aragonese è visibile nel Palazzo Caracciolo, mentre il Convento di Montevergine rappresenta il fervore spirituale dell’area.

Nel corso dei secoli, Avellino ha accettato e adattato diverse influenze, creando un paesaggio architettonico unico. La sua storia è narrata attraverso le piazze, le chiese e gli edifici che sorgono come testimonianze di un passato ricco e articolato.

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La storia di un carcere borbonico ad Avellino

Nel cuore di Avellino, un antico complesso architettonico racchiude una storia straordinaria: il Complesso Monumentale Carcere Borbonico. Iniziata nel 1827, la costruzione presenta un design illuminista, con l’edificio centrale completato nel 1837 e il ponte levatoio aggiunto nel 1839.

Gli anni successivi videro l’inizio della costruzione dei padiglioni posteriori, formando un caratteristico emiciclo. La struttura, in forma esagonale, comprende bracci radiali destinati alla detenzione, la palazzina principale per gli uffici, la tholos utilizzata come cappella e collegamento tra i padiglioni, e il cortile.

Nonostante danni sismici, il complesso rimase operativo fino al 1987. Oggi, dopo un recupero completo rispettando i principi del restauro, il carcere borbonico è più di un monumento: è un centro culturale.

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Proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Avellino, i padiglioni settentrionali sono destinati a eventi culturali, mentre il Ministero dei beni culturali gestisce la palazzina di comando, la tholos e il giardino.

Il complesso, con il suo passato carcerario e l’architettura avvincente, offre ai visitatori una straordinaria testimonianza di storia e recupero patrimoniale, trasformando le tracce di un passato carcerario in un’opportunità per la città di Avellino di celebrare la sua storia unica.