In Campania

Lavoro, in Campania mancano queste figure specializzate: l’elenco

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Redazione WebNapoli24

Il settore del lavoro in Italia, con particolare riferimento a Napoli, attraversa un periodo complesso. La transizione demografica e l’innovazione tecnologica creano sfide significative. In Campania, la difficoltà nel reperire personale altamente qualificato e la carenza di figure professionali specializzate mettono a dura prova il mercato del lavoro.

L’invecchiamento della popolazione e il divario tra istruzione e mondo del lavoro rendono cruciale un adeguamento delle competenze. Inoltre, settori chiave come la salute e il turismo affrontano un alto tasso di pensionamenti, richiedendo strategie mirate per garantire una transizione fluida verso nuove figure professionali.

Nel periodo compreso tra il 2023 e il 2027, il mercato del lavoro italiano si prepara a una significativa trasformazione, con una richiesta di 3.8 milioni di nuove figure professionali.

Di queste, circa il 71,7% (equivalente a 2,7 milioni) sostituiranno coloro che lasceranno il lavoro a causa del raggiungimento dell’età pensionabile, mentre oltre un milione di nuove posizioni (il 28,3% del totale) sarà legato alla prevista crescita economica del quinquennio.

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Lavoro in Campania, i settori in cui serviranno specializzati

Focalizzando l’attenzione sulla Campania, le stime dell’Ufficio Studi della Cgia, basate sui dati di Excelsior di Unioncamere e Anpal, posizionano la regione al quartultimo posto in termini di impatto della domanda di sostituzione sul fabbisogno occupazionale totale, con una percentuale del 65,8%.

Ciò suggerisce che la Campania non sarà tra le regioni maggiormente coinvolte in questa transizione del mercato del lavoro. Tuttavia, è importante sottolineare che, anche nelle regioni del Sud Italia, emerge la difficoltà di reperire personale altamente qualificato o figure professionali di basso profilo.

Questo fenomeno è dovuto in parte a problematiche strutturali, come il divario tra sistema educativo e realtà lavorativa, e in parte alla disponibilità di opportunità lavorative che i giovani, in costante diminuzione numerica, spesso tendono a declinare.

Il futuro prossimo preannuncia una situazione destinata a peggiorare, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione e della difficoltà di equilibrare la domanda e l’offerta di lavoro.

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Le categorie più interessate dai prossimi pensionamenti saranno la salute, l’immobiliare, il noleggio/leasing, la vigilanza/investigazione e altri servizi, sia pubblici che privati.

Tuttavia, è nel settore commerciale e turistico che si registra il più alto numero di uscite dal mercato del lavoro, coinvolgendo 484.500 addetti.

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