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Napoli, chi erano i Luciani: vendevano l’acqua sulfurea e ferrata

La grande storia di Napoli è un affascinante intreccio di epoche, culture e eventi che hanno contribuito a definire il carattere unico di questa città. Fondata dai Greci nel VII secolo a.C. come Neápolis, ha prosperato come importante centro culturale e commerciale. L’eredità romana e l’influenza della cultura bizantina hanno ulteriormente arricchito il suo patrimonio.

Napoli è stata la capitale del Regno delle Due Sicilie, governato da dinastie come gli Aragonesi e i Borbone. Durante il Rinascimento, ha visto fiorire l’arte e la letteratura, con la scuola pittorica napoletana affermarsi come una delle più rilevanti in Italia. La città ha anche svolto un ruolo chiave nel Risorgimento italiano.

La vivace tradizione culinaria napoletana, con la pizza come sua ambasciatrice, è diventata patrimonio gastronomico mondiale. Napoli è stata crocevia di influenze culturali, con la musica e la danza tradizionali che continuano a essere celebrate. Il suo centro storico è Patrimonio dell’Umanità UNESCO, con monumenti come il Castel dell’Ovo e il Duomo.

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A Napoli una volta c’erano i Luciani: chi erano e che ruolo avevano

Nonostante le sfide storiche, Napoli ha mantenuto la sua autenticità e vitalità. Oggi, la città riflette una mescolanza di storia e contemporaneità, con quartieri vibranti, mercati vivaci e una ricca vita culturale. Napoli è una storia che si evolve, mantenendo la sua identità unica e affascinante.

Tra le figure più antiche dei Napoli ci sono i luciani. Per secoli, Napoli ha goduto di una rinomanza legata alle sue acque minerali, divenute fonte d’ispirazione per numerosi artisti, scrittori, e fotografi, così come per gli abitanti stessi della città.

Il quartiere di Santa Lucia, noto come luogo di residenza dei luciani, si distinse particolarmente per la vendita di acqua, che rappresentava una risorsa economica vitale per la comunità. La distribuzione delle acque, teoricamente gratuita per tutti i napoletani, divenne effettivamente un fiorente mercato per i luciani.

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Questa tradizione risale a tempi antichi e, nonostante fosse stata decretata come di uso pubblico, i luciani presero possesso di tali risorse, mantenendo una consuetudine che si è protratta nel tempo.

Ancora oggi, a via Chiatamone, una targa del 1731 ricorda la gratuità teorica delle acque, sottolineando la complessa dinamica tra pubblico e privato legata a questa preziosa risorsa nella storia di Napoli.