Napoli, quando è stata costruita la Città della Scienza

L’origine della Città della Scienza si colloca nel 1987, quando lo scienziato Vittorio Silvestrini concretizzò la prima edizione del festival Futuro Remoto presso la Mostra d’Oltremare.

Il successo ottenuto nelle edizioni dal 1989 al 1992 portò alla creazione della Fondazione IDIS. In questa iniziativa, Silvestrini coinvolse Vincenzo Lipardi, membro della cooperativa editoriale CUEN, nota per le pubblicazioni universitarie.

L’interesse comune nel PCI li unì, e insieme concepirono l’idea di un polo nell’area di Bagnoli, promuovendo la rinascita della zona in seguito alla crisi industriale degli stabilimenti Italsider.

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Le origini della Città della Scienza

La Città della Scienza fu costruita dalla Fondazione stessa grazie a un accordo di programma firmato nel 1996 tra il Ministero del Bilancio, la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Fondazione IDIS.

Nel 1992-1993 fu elaborato il progetto della struttura dallo studio di architettura Massimo Pica Ciamarra & Associati, con l’apertura del primo insediamento in Via Coroglio 154 a Bagnoli nel 1996.

Nel 2001 fu inaugurato il Science Centre nella sua configurazione definitiva, completando il progetto nel 2003 con l’apertura del Centro Congressi, del “Centro di Alta Formazione” e del “Business Innovation Centre”.

Un ultimo lotto, comprendente un museo interattivo del corpo umano e un planetario di ultima generazione, venne avviato nel 2006, ma fu interrotto nel 2010. Il cantiere riprese nel 2013, completando l’apertura al pubblico di “Corporea – Museo del corpo umano” e del planetario nel 2016.

Nel 2004, la giunta Bassolino acquisì il controllo diretto della struttura, fondando la società in-house Città della Scienza scpa, con la Regione Campania al 51% e la Fondazione IDIS al 49%. Successivamente, la presidenza passò a Luigi Nicolais con Silvestrini come amministratore delegato.

Il 4 marzo 2013, un devastante incendio doloso distrusse quattro dei sei capannoni della Città della Scienza, compreso l’intero Science Centre. A seguito di questo tragico evento, migliaia di persone si riunirono a Napoli in un flash mob il 10 marzo, mentre Carlo Rubbia lanciò un comitato di sostegno per la ricostruzione.

Nel 2014, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris siglarono un accordo di programma per la ricostruzione del Science Centre sullo stesso sito dell’edificio distrutto.

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Nonostante l’impegno per la ricostruzione, l’iter subì un’impasse a causa di nuovi progetti di riqualificazione dell’area Bagnoli. Questa decisione ha generato dissenso e incertezza sul futuro della Città della Scienza.

La situazione finanziaria precaria ha condotto alla nomina di un nuovo presidente nel settembre 2019, con l’obiettivo di risanare i debiti e completare la ricostruzione del Science Centre a partire dal 2024.