Storia e Tradizione

A Napoli si dice sempre questa frase prima di pranzo e cena

Scritto da:
Teresa Sodano

La cultura napoletana è rinomata per la sua ricchezza, passione e ospitalità; e questa si riflette anche nella lingua parlata. Un esempio affascinante di questa ospitalità è l’uso del termine “favurìte” prima dei pasti, in alternativa al più comune “buon appetito.”

Questa parola è una manifestazione della cordialità e dell’approccio caloroso dei napoletani alla tavola.

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L’importanza di questo cordiale termine

L’uso di “favurìte” riflette l’importanza della condivisione del cibo nella cultura napoletana. Il cibo è considerato sacro a Napoli, e la tavola è un luogo di incontro, convivialità e amore. Dire “favurìte” prima di un pasto è una dimostrazione di rispetto e affetto verso chi è invitato a condividere il pasto.

L’uso del termine è particolarmente significativo quando si ospitano amici o parenti a casa propria. È un modo di dire che fa sentire gli ospiti benvenuti e apprezzati. La tavola diventa un luogo di riunione e di gioia, dove le persone possono condividere conversazioni e risate mentre si godono deliziosi piatti napoletani.

Un invito a condividere i momenti intorno alla tavola

Questa pratica linguistica è una dimostrazione di quanto sia importante l’ospitalità e l‘accoglienza nella cultura napoletana. Il cibo non è solo un mezzo per sfamarsi, ma anche un modo per condividere momenti speciali con gli altri. E’ un esempio di come la lingua sia intrecciata con la cultura e l’identità di una regione. Rappresenta un invito a condividere i momenti passati a tavola a Napoli.

Quando ci si siede per pranzo o cena a Napoli, è comune sentire qualcuno dire “favurìte” prima di iniziare a mangiare. Questa parola è un’invocazione all’ospitalità e un modo di far sentire i commensali accolti e apprezzati. Si può tradurre liberamente come “favorisci” o “accomodati” e rappresenta un invito affettuoso a godersi il pasto.

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È un’invocazione a entrare in un mondo di gioia e condivisione attraverso la tavola, dimostrando l’importanza della convivialità nella vita quotidiana dei napoletani.

Scritto da:
Teresa Sodano