Spettacolo e Personaggi

Non ci resta che piangere: il film di Troisi e Benigni da rivedere nelle feste

Scritto da:
Magda Killa Lalla Cirignano

Massimo Troisi e Roberto Benigni non sono stati solo colleghi di set, ma sono stati indiscutibilmente amici così come lo dimostra il film Non ci resta che piangere dove in scena c’è tutto il loro talento e la massima espressione della comicità toscana e napoletana.

Come ha dichiarato Benigni stesso, la perdita di Troisi fu molto difficile da accettare e superare. L’attore il regista napoletano si è spento il 4 giugno del 1994 dopo una lunga malattia. Allora era impegnato nelle riprese de Il Postino. 

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Non ci resta che piangere, il capolavoro di Troisi e Benigni

Il celebre film italiano vede la luce nel 1984; scritto e interpretato da Roberto Benigni e Massimo Troisi. Siamo nella campagna Toscana quando il bidello Mario (Troisi) e il maestro Saverio (Benigni) sono fermi ad un passaggio a livello, aspettando il transito del treno.

I due sono molto amici e iniziano a confidarsi alcune paure; in modo particolare Saverio afferma di essere preoccupato per Gabriella che sta soffrendo molto per la fine della sua relazione con un ragazzo americano. Vista la lunga attesa, i due scelgono di fare una strada alternativa e di punto in bianco si ritrovano in panne con l’auto.

Scende la sera e la coppia cerca riparo per la notte all’interno di una locanda, notando che al suo interno c’erano le candele, penne e calamaio. L’indomani mattina si ritrovano davanti agli occhi persone che fuggono via con il mantello a cavallo e scendendo in strada i residenti abbigliati in modo molto strano.

Chiedono dove si trovano e un improbabile uomo spiega loro di essere nel 1492 nel comune immaginario di Frittole. Pensano sia uno scherzo, ma ben presto dovranno fare i conti con la realtà e ammettere di essere andati indietro indietro nel tempo.

Trovano lavoro all’interno della bottega di macelleria di Parisiana e cercano di integrarsi quanto più possibile alla vita della loro nuova comunità. Mario fa la conoscenza di Pia mentre Saverio gli chiede se ha qualche amica da presentargli.

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L’improbabile coppia di amici decide poi di proseguire il suo percorso alla volta della Spagna, dove cerca cercano Cristoforo Colombo per convincerlo a non partire per le Indie, in modo tale da non scoprire l’America e da non far soffrire Gabriella in futuro.

Sono presenti ben due finali della storia: si tratta della versione considerata standard e che vede Mario e Saverio conoscere Leonardo Da Vinci e proporre al grande maestro tutte le invenzioni moderne.

Successivamente incontrano Astriaha che racconta ai due che il suo obiettivo è quello di fare in modo di impedire l’arrivo in Spagna di qualunque straniero al fine di garantire che le navi di Colombo possano partire senza intoppi.

Allora Mario e Saverio cercano in tutti modi di tornare in Italia e quando vedono il fumo di una locomotiva sono certi di essere tornati nel novecento, ma in realtà scoprono che Leonardo che ha messo in pratica tutti i loro insegnamenti.

Scritto da:
Magda Killa Lalla Cirignano