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Non è Natale a Napoli senza queste sette storiche tradizioni

Il Natale a Napoli è una festa avvolta in un’atmosfera unica, carica di tradizioni radicate nel tessuto culturale della città. Le strade illuminate, gli arredi natalizi e l’inebriante profumo di manicaretti deliziosi e di ogni tipo che riempiono le narici di chi ci passa vicino.

Il presepe, capolavoro artigianale delle botteghe di San Gregorio Armeno, diventa un’opera d’arte vivente, con pastori e figure religiose arricchite da interpretazioni moderne. La tombola, divertente gioco di società, anima le case dopo il pranzo natalizio.

Mentre il calore dell’accoglienza napoletana si fonde con l’atmosfera festosa, rendendo il Natale a Napoli un’esperienza indimenticabile, ricca di gusto, tradizione e autenticità.

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Sette cose che non possono mancare per un Natale napoletano

Per un Natale napoletano che si rispetti è necessario che vi siano 7 elementi assolutamente fondamentali e imprescindibili, senza i quali non si può parlare di vera e propria festa e di tradizione rispettata. Ecco quali sono.

  • Il presepe. Maestri artigiani plasmano mondi in miniatura con sughero e terracotta, aggiungendo personalità politiche, sportive e storiche. Richiamando memorie di Natale in Casa Cupiello, la commedia di Eduardo De Filippo che ritrae la preparazione annuale nelle case napoletane.
  • La tombola. Dopo il pranzo natalizio, la tombola diventa l’antidoto contro l’abbiocco. Panariello, cartelle, e tanta suspense in un Bingo casareccio. Tra ambo, terno, e cinquina, la competizione diverte tutti.
  • L’insalata di rinforzo. Con cavolfiore, olive, acciughe, e papaccelle, è imperdibile al cenone natalizio. Il nome, fortemente contestato, oscilla tra l’energia aggiunta e il sapore intenso degli ingredienti.
  • Capitone e baccalà. Il capitone natalizio, simbolo contro la sventura, evoca l’antico serpente biblico. La tradizione decade, ma cucinarlo diventa una battaglia data la sua resistenza al taglio. C’è poi il ricco, morbido e bianchissimo baccalà, per un connubio immancabile.
  • Le ciociole. Frutta secca a fine pranzo natalizio, dal nome onomatopeico “cio cio” per il rumore dei gusci. Imperdibili le castagne del prete, prodotte dai monaci di Avellino.

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  • Gli struffoli. tipici del Natale napoletano, sono palline di pasta fritte e condite con miele. Un peccato calorico, ma esiste una versione light cotta al forno, decorata con frutta e confetti.
  • La minestra maritata. Sovrana del Natale napoletano, celebra l’unione di verdure e carne. Per il suo ricco sapore, nota anche come pignato grasso, esiste una versione light con fagioli e scarole.