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‘O Fucarazzo ‘e Sant’Antuono: una tradizione antica e popolare di Napoli

Napoli, con la sua storia millenaria, è intrisa di complesse tradizioni che testimoniano la ricchezza culturale della città. Le sue radici profonde risalgono all’antica Grecia, evidenziando un patrimonio unico di usanze che si sono tramandate attraverso i secoli. Le festività religiose, offrono uno sguardo profondo nella fede e nelle tradizioni secolari napoletane.

Le feste popolari, come il Carnevale e le celebrazioni di San Gennaro, sono momenti intensi di allegria collettiva, colori vibranti e spettacoli tradizionali. Le strade di Napoli si animano di musica, danze e manifestazioni culturali che riflettono la vitalità della comunità.

In ogni vicolo e piazza, le tradizioni napoletane sono vive, un retaggio affascinante di rituali e pratiche che riflettono la storia complessa della città. Attraverso queste consuetudini, Napoli mantiene il suo carattere distintivo, rendendo ogni passo un viaggio nel tempo, un’immersione in un patrimonio culturale che abbraccia la sua lunga e affascinante storia.

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Che cos’è ‘o Fucarazzo ‘e Sant’Antuono

Il 17 gennaio, Napoli celebra Sant’Antonio Abate, un giorno intriso di tradizioni che segna l’inizio del Carnevale tradizionale. Inizialmente raffigurato in lotta contro i diavoli, con un maiale a fianco, Sant’Antonio era considerato il protettore del fuoco e degli animali.

La leggenda narra di come il Santo, tentato dai diavoli, li seguì all’inferno e li scacciò con una canna, dicendo “sia fuoco in ogni loco“. Questo gesto simboleggiava la cacciata del male da ogni posto sulla Terra.

Un’altra leggenda racconta che Sant’Antonio portò il fuoco sulla terra mentre era inseguito da un maialino, creando così il calore che gli uomini non conoscevano. Questo atto generoso del Santo salvò gli uomini dal freddo del peccato.

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Un’antica tradizione, oggi quasi dimenticata, prevedeva l’accensione di falò detti “fucarazzi” in ringraziamento a Sant’Antonio per il raccolto agricolo. Questi fuochi, accesi nelle piazze e nei cortili, erano occasione di festa, dove la comunità si riuniva per chiacchierare, godere del calore del fuoco e condividere cibo e vino.

Il fuoco, simbolo di purificazione, aveva un significato profondo per i contadini, rappresentando la loro fonte di energia vitale e l’aiuto degli animali nel lavoro nei campi. La festa di Sant’Antonio era così un momento di gratitudine e condivisione per la comunità contadina.