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Perché gli asili nido del comune di Napoli stanno scioperando

Indetto a Napoli – per lunedì 16 ottobre – uno sciopero da parte del personale educativo e scolastico che è sceso in piazza lasciando chiusi gli asili nido e i nidi comunali. Intervenuti a tal proposito la Cgil Cisl e Uil i quali hanno reso noti gli intenti delle scuole.

Chiediamo scusa alle famiglie e ci dispiace recare loro danno  – queste le parole da parte dei sindacati che si sono espressi in nome dei docenti, del personale amministrativo e scolastico al fine di smuovere una situazione ritenuta essere insostenibile.

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Napoli, asili nido in sciopero: criticità nelle scuole. I motivi

Il corpo insegnante e il personale scolastico rende noto che la situazione a scuola è critica, ragion per cui sono compromessi molti aspetti che avranno ripercussione durante il corso dell’anno. In prima battuta vi è un numero carente di addetti alle pulizie e all’assistenza dei bambini e in modo particolare alle maestre di sostegno.

Queste ultime figure, infatti, devono seguire due o tre bambini affetti da disabilità. Inoltre si è accennato anche agli innumerevoli problemi sorti con lo sciame sismico e con la conseguente chiusura di numerosi istituti scolastici. A molte delle scuole preposte ad accogliere i nuovi bambini non è stato dato il via libera.

Sono stati svolti dei lavori di riqualificazione considerevoli e interventi edili di grande entità al fine di accogliere i bambini delle nuove scuole. Una settimana molto difficile da gestire anche in virtù della necessaria ripartenza della mensa e del tempo pieno che, per molte istituti scolastici, sembra essere ancora molto lontana.

Attualmente si evidenzia una mancanza di personale ausiliario addetto all’assistenza e alle pulizie; mancanza di personale per accompagnare i più piccoli in bagno. Lo sciopero si è poi concluso con una protesta che riguarda anche i pagamenti degli stipendi, molti dei quali arrivati con tre mesi di ritardo.

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Una situazione insostenibile da entrambi i fronti: bisogna considerare la difficoltà riscontrata dalle famiglie dove lavorano entrambi i genitori e ovviamente il fronte insegnante e personale che si vede costretto a lavorare in situazioni precarie.