Povertà in Campania: il nuovo dato Istat è spiazzante

Il conflitto bellico tra Russia ed Ucraina ha portato conseguente preoccupanti anche in tutto il resto d’Europa – Italia compresa, ovviamente. Numerose regioni hanno risentito della crisi e dell’inflazione in maniera esponenziale. Tra queste, la Campania ha registrato tassi di povertà molto elevati con Napoli che è risulta essere la provincia più colpita.

Povertà ed inflazione risultano essere due facce di una stessa medaglia come evidenziano chiaramente i dati messi a disposizione da Istat e Svimez che hanno analizzato l’effetto sull’impatto territoriale dell’inflazione disegnando una tendenza che risulta essere in aumento sia per il rincaro dei prezzi che per la povertà delle famiglie.

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Campania, preoccupa il nuovo dato Istat

Secondo i dati forniti dall’Istat, nel 2022, la soglia di povertà relativa familiare è pari a 1.150 euro per una famiglia di due componenti. Il valore è di poco superiore ai circa 1.054 euro registrati nell’anno 2021.

Cosa vuole intendere questo valore? Si tratta di un indicatore che rappresenta il posizionamento relativo di una generica famiglia rispetto alle altre famiglie del Paese.

Facendo un ragionamento su scala regionale, è emerso che la Campania si porta dietro un triste primato: è la regione che registra valori più alti dell’incidenza di povertà relativa familiare con il 22,1% – seguita a ruota dalla Calabria e dalla Puglia.

È emerso, inoltre, che nel 2022, in Italia sono circa 2,8 milioni le famiglie in una condizione di povertà relativa: dunque, circa 10,9 %. Valore stabile rispetto al 2021, per un totale di 8,6 milioni di individui.

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Analizzando più da vicino la delicata situazione della Campania è emerso che 600mila famiglie si trovano in stato di povertà relativa. Una contingenza nettamente diversa rispetto Sud, dove, rispetto al 2021, l’incidenza di povertà relativa familiare decresce e passa al 21,8% dal 23,3%. Una situazione che continua ad avere un impatto negativo sulla capacità di spesa delle famiglie.