La storia della torta caprese ha origini molto lontane in quanto risale ad un errore di calcolo avvenuto nel 1920 quando il cuoco Carmine di Fiore creò il dolce in maniera del tutto casuale.
Secondo quanto viene tramandato, il cuoco si trovava all’interno del suo laboratorio, circondato come sempre da utensili ed ingredienti, quando si stava dedicando alla creazione di una torta con le mandorle.
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Torta caprese, la storia del famoso dolce napoletano
Il tutto accade per caso mentre tre loschi individui malavitosi erano giunti nell’isola di Capri con la cattiva intenzione di acquistare una partita di ghette che erano a appartenute ad Al Capone.
Carmine di Fiore molto probabilmente per distrazione o anche per la fretta di finire ciò che stava facendo, commise un fatale errore che sarebbe costato tanto alla sua reputazione di chef.
Dimenticò, infatti, di aggiungere la farina necessaria a completare l’impasto della torta. Dopo averla infornata, si rese conto che il tutto era venuto fuori nel migliore dei modi: morbida al centro e croccante fuori.
Nonostante l’errore, i tre americani furono particolarmente soddisfatti di quanto gustato da chiedere fin anche la ricetta. Il famoso chef Carmine continuò a preparare la torta in quel modo ed ebbe un notevole riscontro. Al punto tale che oggi è una delle più diffuse in tutto il territorio nazionale.
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Il primo procedimento è quello di scottare in acqua bollente 300 g di mandorle pelate per circa un minuto; dopo averle scolate, fate tostare il tutto nel forno a 200°. Fate raffreddare e spezzare in maniera grossolana.
Nel frattempo fare sciogliere 250 g di cioccolato fondente a bagnomaria e all’interno di una ciotola grande unire 250 g di burro con 100 g di zucchero e cinque tuorli d’uovo. Sbattere il composto con una frusta.
Aggiungere il cioccolato, amalgamare il tutto e aggiungere le mandorle. A parte montare gli albumi firma e aggiungere di volta in volta i 100 g grammi di zucchero. Incorporare gli albumi nel composto e fare in modo di mescolare dal basso verso l’alto. Cucinare a 180° per un’ora.
